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SILEONI: GOVERNO PROROGHI DL LIQUIDITÀ PER SOSTENERE IMPRESE IN CRISI

di Redazione

Il segretario generale della Fabi: «Migliorare la dotazione del Fondo centrale di garanzia. Estendere la moratoria, allungare le scadenze dei prestiti. Misure analoghe già approvate in Francia»

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FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

 

COMUNICATO STAMPA

 

COVID: SILEONI, GOVERNO PROROGHI DL LIQUIDITÀ PER SOSTENERE IMPRESE IN CRISI

Il segretario generale della Fabi: «Migliorare la dotazione del Fondo centrale di garanzia. Estendere la moratoria, allungare le scadenze dei prestiti. Misure analoghe già approvate in Francia»

Roma, 23 novembre 2020. «È indispensabile che il governo italiano, in linea con quanto già fatto da quello francese, vari una serie di misure per aiutare le imprese in difficoltà e, allo stesso tempo, metta le banche nella condizione di poter continuare a erogare liquidità con alla garanzia pubblica». Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. «Occorre, in particolare, prorogare alcune norme del “decreto liquidità” di aprile e del successivo “decreto imprese”, assicurando al Fondo centrale di garanzia una dotazione finanziaria adeguata; prevedere l’allungamento al 30 settembre 2021 delle moratorie dei vecchi finanziamenti, salvo disdetta da parte delle aziende; consentire alle imprese la rinegoziazione automatica dei vecchi finanziamenti e abbinamento della garanzia di Stato; allungare fino a 15 anni i finanziamenti già erogati con garanzia pubblica» aggiunge il segretario generale della Fabi. «Tali interventi sono tecnicamente possibili poiché la Commissione europea lo scorso 13 ottobre ha prorogato il Temporary framework, ovvero ha derogato temporaneamente all’impianto standard della disciplina sugli aiuti di Stato, spostando il termine dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021 e, in particolare, al 31 dicembre 2021 per le norme che riguardano la ricapitalizzazione delle imprese. Si tratta di misure essenziali non solo per aiutare direttamente le imprese, ma anche per aiutare le banche a sostenere l’economia reale. Ne beneficerebbe, peraltro, lo stesso Fondo centrale di garanzia, poiché si evita una possibile accelerazione delle insolvenze delle imprese con le banche di fatto costrette a rifarsi sullo stesso Fondo» spiega Sileoni.

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