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“L’ARTICOLO 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI NON SI TOCCA"

di Redazione

“A CASA” QUEI PARLAMENTARI CHE SI AUGURANO

IL LIBERO LICENZIAMENTO DEI LAVORATORI


– Comunicato stampa del Segretario generale FABI –

Roma, 18 agosto 2011


Il pretesto dell’aggravamento reale della crisi sta determinando forti anomalie sul nostro sistema di Relazioni Industriali. Evidente è il tentativo di inserire, nel decreto in esame in Parlamento, tematiche non connesse allo stato dei fatti.

Mi riferisco alla palese forzatura, da noi ritenuta inaccettabile, sull’ art. 18 dello Statuto dei Lavoratori con la quale si intenderebbe dare il via libera a licenziamenti privi di giusta causa e spogliare i lavoratori di una fondamentale tutela.

Poi, va vista con estrema cautela la materia dei contratti aziendali in deroga alle disposizioni del contratto collettivo di categoria. Il quadro normativo nazionale, spesso, contiene già disposizioni molto avanzate che purtroppo restano lettera morta per la cattiva volontà o l’inettitudine delle nostre controparti.

Mi auguro che vi sia un vero dibattito sui contenuti e sul merito dei provvedimenti, senza regalare alle controparti posizioni che sono costate anni di sacrifici ai lavoratori.

Siamo contrari a liberalizzazioni selvagge sull’onda dell’emotività che potrebbero pregiudicare la vera carica di rinnovamento di cui, anche nel metodo, il Paese ha bisogno.

In ultimo, auguriamo a quei parlamentari che oggi considerano il fatto di poter licenziare liberamente “un obiettivo da raggiungere e un tabù da sfatare”, che lo stesso trattamento sia loro riservato dagli elettori alle prossime elezioni politiche.


Roma, 18 agosto 2011


 

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10 commenti

Lorenzo Ghione 18 Agosto 2011 - 13:59

Grazie Lando!

Ben fatto, ben scritto e ben detto.

Licenziamo la casta!

Nicola Ninno 18 Agosto 2011 - 14:24

Bravo Segretario, è il miglior augurio che avresti potuto fare a questo Paese e agli italiani (anche se un po’ di colpa, causa la loro inerzia, ce l’hanno anche loro): “A CASA”.
Inutile dire che mi aggiungo anch’io agli auguri (unendo le energie “fusse che fusse la volta buona!”).
In verità, anche qualche Segretario Confederale, “stranamente” troppo acquiescente, non sarebbe male se andasse a casa anche lui (se poi portasse con sè qualche altro piccolo compagno di strada, è chiedere troppa grazia, forse?!).
Continua così Lando.
Nicola

Carmelo Raffa 18 Agosto 2011 - 17:42

Spero che quanto affermato dal nostro Segretario Generale diventi patrimonio dell’intero fronte sindacale. E’ inammissibile che sull’altare di una crisi economica internazionale nel nostro paese qualche leader politico, senza scrupoli, ne approfitti per fare arretrare di 50 anni i lavoratori. L’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori è stato conquistato grazie alle numerose lotte della classe lavoratrice che in questo modo è riuscita a riscattarsi dai sorprusi e angherie della classe padronale. I Governanti vogliono tornare ai tempi della schiavitù e della servitù? Se insistono su questa strada ne prendiamo atto e dobbiamo dichiarare guerra non solo ai parlamentari anti-lavoratorima principalmente ai loro Capi che grazie all’attuale legge elettorale dispongono pienamente della volontà dei deputati e senatori che hanno fatto eleggere. Se questi Deputati e Senatori hanno ancora un po di buona fede dichiarino chiaramente che “quello che fanno lo fanno perchè non si sentono liberi”. E per invidia vorrebbero togliere la libertà ai lavoratori? Lando, vai avanti per la Tua-nostra strada che è quella giusta ed in questo modo prepariamoci a dure lotte assieme ad altre forze sindacali sane per bloccare il vile tentativo di dare ai datori di lavoro il potere di vita o di morte sui propri dipendenti e sulle loro famiglie.

roberto scappini 18 Agosto 2011 - 19:17

GRAZIE LANDO….vai avanti così..!!!!!!

gaetano motta 19 Agosto 2011 - 8:27

è incredibile. non pensavo che si potesse tentare di azzerare con un colpo di mano tanti anni di sacrifici sindacali,,,,,, l articolo 18 non si tocca. condivido con te caro lando….. a casa quei parlamentari che si augurano il libero licenziamento dei lavoratori. la cosa che poi mi preoccupa è che tanti parlamentari non sanno di che stanno parlando. il loro è solo un insano protagonismo per guadagnare le prime pagine dei giornali. ma noi mettiomoli alla gogna e sputtaniamoli. certo, essere rappresentati da questi signori mi fà senso. cque, alle prossime elezioni mandiamoli a casa. noi, come fabi, avevamo preso un impegno con la categoria: di vigilare, evidenziare e contrastare con ogni mezzo quanto di balordo poteva emergere,,,,, l impegno è stato mantenuto. nonostante fosse ferragosto, la nostra segreteria nazionale il 14 agosto ci ha comunicato che si era attivata dando mandato all avvocato tursi affinchè ci evidenziasse tutte le storture della manovra di ferragosto. cosa avvenuta nel giro di pochissimi giorni. eccellente il comunicato stampa fatto da te il 18 agosto, dove gridi forte ciò che si stà tentando ai danni della categoria. mi auguro, come accennava raffa nel suo commento al tuo blog, che ciò diventi patrimonio di tutto il fronte sindacale. noi, come siracusa, doverosamente abbiamo veicolato a tutti i nostri assocciati e non il tuo comunicato stampa. mentre, ai ns dirigenti provli, abbiamo inviato lo studio dell avvocato tursi. la categoria è preoccupata molto di ciò che il futuro possa loro riservare, ma nel contempo è fiduciosa che qualcosa di positivo possa accadere grazie alla fabi sempre vigile è pronta a difendere i loro diritti. orgoglioso di essere in fabi, questo è il commento che si propaga fra i colleghi. grazie lando per quanto stai facendo e continuerai a fare….. ricordati, sei l unico baluardo. io, noi ci siamo e ci saremo sempre…….. w la fabi…………………………………

Francesco Colasuonno 19 Agosto 2011 - 8:48

Condivido pienamente quanto dichiarato dal nostro Segretario Generale. Non è c’è nessuna disponibilità ad abdicare su un punto fondamentale come l’art. 18, non si svendono diritti per una crisi economica che pesantemente sta ricadendo sui Lavoratori ed i ceti meno abbienti.
La controparte vuole con questa scusa avere mano libera per decidere in maniera unilaterale la ristrutturazione del sistema produttivo in tutti i settori. Spero che in un momento così grave, che tutti capiscano quali sono i diritti in ballo e che nessuno “regali” anni di sacrifici e di lotte.
Noi ci siamo.
Francesco

enzo 21 Agosto 2011 - 20:11

IL MESE DI AGOSTO, MESE DI FERIE E DI SANO E MERITATO RIPOSO, SPESSO E’ IL MESE IN CUI SI CONSUMANO I CD ‘COLPI DI MANO’………..

……………MA LA FABI C’E’!! IL NOSTRO SEGRETARIO E’ COME SEMPRE VIGILE E PRONTO A DENUNZIARE MANOVRE A DANNO CELLA CATEGORIA E DEI LAVORATORI TUTTI!!!

L’ART. 18, UN BALUARDO DELLA DEMOCRAZIA DELLO STATUTO DEI LAVORATORI, RISULTATO DI DURE LOTTE SINDACALI E COSTATO TANTISSIMO AI NOSTRI PADRI, RISCHIA DI ESSERE RIMESSO IN DISCUSSIONE DA POCHI E ‘SCELLERATI’ DEPUTATI E SENATORI CHE MOLTO PROBABILMENTE NON SANNO E NON CAPIRANNO MAI COSA STANNO VOTANDO E QUALI DANNI POSSONO ARRECARE AI LAVORATORI.

IL NOSTRO LANDO SILEONI, ANCORA UNA VOLTA, E’ L’UNICA VOCE PRESENTE NEL DENUNZIARE E SPIEGARE ANCHE CON L’AIUTO DI VERI PROFESSIONISTI DEL DIRITTO IL VERO RISCHIO A CUI SI VA INCONTRO!!!
CON FORZA GRIDIAMO E DIFFONDIAMO IL PERICOLO! FACCIAMO GIRARE IL LAVORO DELL’AVVOCATO TURSI E RISVEGLIAMO LE COSCIENZE!!
ED E’ PER QUESTO CHE PROPONGO DI FARCI CARICO DI RECAPITARE AD OGNI DEPUATO E SENATORE LA NOSTRA DENUNZIA CON ALLEGATO LA RELAZIONE DELL’AVVOCATO TURSI. NON POTRANNO DIRE DI NON SAPERE…..MA POTRANNO DIRE AI LORO FIGLI ED AI LORO NIPOTI DI ESSERE STATI PROTAGONISTI NEL BLOCCARE UNA NORMA INDEGNA E DANNOSA PER TUTTI I LAVORATORI.
GRAZIE LANDO, A NOME MIO, A NOME DI TUTTI I COLLEGHI, A NOME DI TUTTI I LAVORATORI.

MI CHIEDO: MA DOVE SONO

giovanni di gennaro 22 Agosto 2011 - 7:22

Lando, tu non sei l’ultimo avamposto dei diritti dei lavoratori, ma l’unico avamposto che tutela, in questo Paese assopito e avido di denaro, il lavoro e i lavoratori. Non finiro’ mai di ringraziarti.

giovanni di gennaro 22 Agosto 2011 - 10:31

Lando carissimo, tu non sei l’ultimo avamposto della difesa dei diritti dei lavoratori, tu purtroppo, sei l’unico avamposto rimasto. Con grande amarezza devo constatare che le tue battaglie, le tue prese di posizione, le tue argomentazioni, rimangono assolutamente isolate. Intorno a te, intorno a noi, infatti, regna un grande sopore e un appiattimento generalizzato, elementi questi che fanno venire i brividi. Forse qualcuno pensava che il colpo mortale poteva essere inferto in un mese, quello di agosto, in cui tutti sono distratti dal clima vacanziero e dall’organizzazione delle ferie individuali di ognuno. Per fortuna, grande e insostituibile amico, le tue frecce arrivano su quanti pensano di potere scambiare i diritti di milioni di lavoratori con una manciata di euro o con qualche promessa lusinghiera. Non riesco ad immaginare, e ciò non lo scrivo per puro spirito di piaggeria, cosa sarebbe oggi il mondo del lavoro bancario, senza Sileoni. Che dire, vai avanti, io e mille altri dirigenti di questa grande Organizzazione, siamo al tuo fianco, condividiamo le tue giuste scelte e siamo pronti a dimostrarti quella stima e quell’affetto che tu sai donare al tuo mondo. Ti abbraccio con tanto affetto e altrettanta cordialità.

Sergio Figuccia 22 Agosto 2011 - 13:48

La crisi internazionale è l’alibi, l’interesse di una espansione nella gestione del potere datoriale è invece il movente.
E’ dall’epoca dell’omicidio del giuslavorista Marco Biagi che il Governo Italiano di centro-destra, in tutti i modi, sta cercando di intervenire con forza sull’Articolo 18 per modificarlo, ad uso e consumo di una certa casta di imprenditori italiani.

Biagi è stato il martire di questo tentativo, ma nonostante la sua drammatica uccisione, si continua a reiterare nel tempo la ricerca di possibili giustificazioni per poter mettere mano su un diritto cautelativo dei lavoratori che è costato tanti anni di sacrifici e di lotte.

Dopo la solita tiritera sulle pensioni, ogni evento è buono per riproporre l’opzione “Articolo 18”: La crisi della Grecia, quella del Portogallo, la caduta delle borse, la diarrea di Marchionne, l’alitosi della Marcegaglia…insomma qualsiasi cosa va bene, pur di rompere le scatole ai lavoratori.

Di per sé la possibilità di una gestione meno rigida delle risorse umane (prima i lavoratori si chiamavano “personale dell’azienda”, per cambiare le cose si comincia sempre col cambiare le nomenclature) non è idea del tutto peregrina.

Le problematiche attuative sono legate piuttosto alle modalità di accesso a questa opportunità e soprattutto alla natura di certi individui italici che non dormono la notte se durante il giorno non sono riusciti a dimostrare a se stessi di essere persone “importanti”.

La pericolosità di questi individui è altissima, sono più velenosi, acidi e letali di una vedova nera; pur di esaltare il proprio “ego”, tutto votato al comando e al sadico rapporto con i propri “sottomessi” (vedere tutte le opere su “Fantozzi”), sarebbero capaci di buttare sul lastrico centinaia o migliaia di famiglie, proprio plasmando le eventuali variazioni apportate al famoso articolo 18, sotto la bandiera di una oculata gestione aziendale.

In 35 anni di lavoro ne ho adocchiati molti di questi “comandanti” esaltati, e in diverse sfere operative, sia nel pubblico che nel privato.

Concedere questo ulteriore potere a gente che ha già dato l’anima alla massoneria o alla politica, se non addirittura alla delinquenza organizzata, pur di sedersi sul trono del comando è grave e azzardato.

Il licenziamento è una sorta di sacrificio umano che prevede una vittima ed un carnefice, ma il martirio senza giusta causa dipende solo dalla volontà del boia.

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