di Cristina Casadei
È stato appena firmato da Abi e dai sindacati, unitariamente, il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei 340mila bancari. “É necessario non illudere nessuno”, dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, il maggiore sindacato del credito, “ma giudichiamo questo contratto positivo, in quanto- pur se realizzato nel più difficile contesto socio economico della nostra storia – tutela i diritti individuali e collettivi, difende l’occupazione e recupera l’inflazione”.
Questo contratto, realisticamente, “rappresenta il miglior risultato possibile ottenuto dalle Organizzazioni sindacali senza un minuto di sciopero”, aggiunge Sileoni. Nell’era della crisi finanziaria più forte i bancari stanno dando prova di grande pragmatismo. È senz’altro il momento di maggiore discontinuità nella storia del settore bancario e i sindacati hanno lavorato unitariamente, insieme ad Abi, a un accordo “straordinario”. Strardinario per il modo in cui è avvenuto il calcolo dell’aumento per la parte economica innanzitutto. Con il recupero dell’inflazione, ma senza una tantum e senza conguaglio per il 2008, 2009, 2010. Ma straordinario anche perché la categoria che in decenni di negoziati ha fatto le maggiori conquiste di diritti che riguardano la previdenza, l’assistenza sanitaria integrativa, gli scatti, gli orari, le indennità congela una parte di questo prezioso pacchetto, per via dell’emergenza. E straordinario, infine, perché nell’anno in cui la disoccupazione ha raggiunto la punta massima e i giovani sono tra coloro che incontrano le maggiori difficoltà a trovare lavoro le parti hanno deciso di creare un Fondo a sostegno dell’occupazione.
È un quadro maturato in un arco temporale piuttosto ridotto, rispetto alle abitudini della categoria: appena tre mesi e mezzo, considerato l’inizio dei negoziati a fine settembre. L’impianto del contratto è senz’altro il più semplice delle ultime tornate: questo si deve in parte alla scelta di dare una risposta equa ai lavoratori in tempi brevi, ma anche alla scelta di insediare apposite commissioni bilaterali per risolvere i capitoli inquadramenti, armonizzazione orari, apprendistato, semplificazione normativa, salute e sicurezza.
Aumento L’aumento sarà di 170 euro a regime, pari al 6,05%, divisi in tre tranche, con un alleggerimento della prima e della seconda e un differimento del pagamento della prima. In pratica verranno corrisposti i primi 50 euro di aumento a decorrere dal primo giugno del 2012, altri 50 nel 2013 e infine 70 nel 2014. Dunque ci sarebbe tutta la copertura inflattiva, escluso il conguaglio per il 2008, 2009, 2010 che sarebbe stato dello 0,93% circa ed esclusa anche l’una tantum che non ci sarà. Le parti hanno inoltre concordato il blocco degli scatti di anzianità per un anno e mezzo, dal primo gennaio 2013 al primo giugno 2014, mentre per la long term care è stato acquisito l’incremento del contributo aziendale pro capite di 100 euro.
Area contrattuale L’intesa prevede l’introduzione del contratto complementare con un orario di lavoro di 40 ore settimanali invece di 37,5, con una riduzione del 20% delle retribuzioni. Questo consentirà l’insourcing di numerose attività attualmente esternalizzate, salvo poi procedere al riallineamento delle retribuzioni e dell’orario di lavoro in un arco temporale di 4 anni.
Nuova occupazione È stato condiviso un protocollo per l’istituzione di un Fondo bilaterale per il sostegno dell’occupazione da attivarsi con il contributo dei lavoratori e delle aziende. In particolare le aree professionali contribuiranno con una giornata, vedendosi così ridotta a 15 ore, da 23 ore, la “Banca delle ore”, i quadri direttivi e i dirigenti contribuiranno con una ex festività, mentre i manager con il 4% della retribuzione fissa, come ha suggerito il presidente di Abi, Giuseppe Mussari. Sul salario dei neoassunti con certezza di qualifica terza area primo livello l’intesa prevede una riduzione del salario di ingresso del 18% che, unitamente alle agevolazioni statali alle aziende che assumeranno con stabilizzazione del rapporto di lavoro, sarà un importante incentivo. Il fondo, inoltre, prevede anche che le assunzioni al sud abbiano un trattamento preferenziale.
Orario di lavoro Sull’orario di lavoro, che è stato uno dei temi più dibattuti e complessi di questo rinnovo, le parti hanno deciso l’orario di sportello prolungato 8-22, dal lunedì al venerdì, con una serie di garanzie sulla turnazione. Per l’applicazione di questo orario “allungato”, è stato infatti concordato il confronto negoziale a livello aziendale, che prevede anche un intervento delle segreterie nazionali qualora ci siano difficoltà a raggiungere l’intesa. Nel caso in cui non si riesca a trovare un accordo l’azienda potrà procedere unilateralmente per la fascia 8- 20, mentre l’accordo è obbligatorio per la fascia 20-22. L’orario di lavoro individuale rimane invariato a 7 ore e 30 minuti e sarà privilegiata la volontarietà.