Home Articoli CONTRATTO BCC, LA FABI SULLA STAMPA

CONTRATTO BCC, LA FABI SULLA STAMPA

di Redazione

Il Segretario Generale Sileoni è intervenuto in merito all’incontro con Federcasse per il rinnovo del Contratto nazionale dei lavoratori delle banche di credito. Leggi gli articoli del Sole 24 Ore, il Messaggero, Libero e Milano Finanza

———————–

Libero Quotidiano, martedì 05 settembre 2017

Si stringe sul rinnovo del contratto Bcc –

Prosegue il dialogo tra Federcasse e sindacati sul rinnovo del contratto di lavoro dei 40mila addetti del credito cooperativo. Ad agosto era partito il tavolo e ieri è ripreso il confronto. L’obiettivo finale è arrivare a un contratto unico col resto della categoria dei bancari. «Le parti – ha commentato Federcasse – hanno condiviso la straordinarietà della situazione» col comparto bcc che deve ristrutturarsi. «Riteniamo positivo l’incontro e abbiamo ribadito la nostra volontà di garantire ai lavoratori del settore un contratto che sia almeno pari a quello ottenuto in Abi» ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Secondo il quale «serve un documento programmatico che dovrà passare al vaglio preventivo dei lavoratori stessi».

 

Messaggero, martedì 05/09/2017

BCC Sileoni: sulla buona strada per chiudere il contratto –

«Riteniamo positivo l’incontro avuto oggi (ieri, ndr) in Federcasse per arrivare alla definizione del Contratto che riguarda i 40 mila lavoratori delle Bec» commenta Lando Sileoni, leader Fabi. «Abbiamo ribadito la nostra volontà di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori del settore un Contratto che sia almeno pari a quello ottenuto in Abi».

 

Mf-Milano Finanza, martedì 05/09/2017

Fabi: passi avanti sul contratto bcc

di Carlo Brusiia Passi avanti nella trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro delle banche di credito cooperativo. «Riteniamo positivo l’incontro avuto oggi (ieri per chi legge, ndr) in Federcasse per arrivare alla definizione del contratto che riguarda i 40mila lavoratori delle bcc», ha dichiarato il segretario della Fabi Lando Sileoni. «Abbiamo ribadito la volontà di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori del settore un contratto che sia almeno pari a quello ottenuto in Abi. Riteniamo però fondamentale condividere questo percorso con i colleghi attraverso un documento programmatico che dovrà passare al vaglio preventivo e all’approvazione dei lavoratori stessi», ha concluso Sileoni. (riproduzione riservata)

 

Sole 24 Ore, martedì 05/09/2017

Bcc, linee guida per il contratto – Bcc, linee guida per il rinnovo

Cristina Casadei Fase straordinaria, contratto straordinario. Quello che le Bcc si avviano a rinnovare è senza dubbio l’accordo più complesso della loro storia. Il contratto della riforma che, allo stato attuale, dovrebbe portare a 2 gruppi nazionali e uno territoriale. Non è un caso che ieri, nell’incontro che ha aperto la trattativa, dopo quello politico di inizio agosto, Federcasse abbia consegnato ai sindacati un’ipotesi di protocollo per il rinnovo del contratto e per la tutela dell’occupazione. È un testo in 10 articoli dove si rivendica l’autonomia della contrattazione delle Bcc, vengono indicati i contenuti economici del rinnovo, specificando la volontà delle aziende di aumentare la voce stipendio con decorrenza 1 ottobre 2018 di 85 euro mensili per 13 mensilità, riferiti alla terza area professionale, 4 livello, vengono annunciati i principi guida per sostenere i processi organizzativi e la necessità di adeguare la disciplina sulla mobilità, ma soprattutto si sostiene la centralità della tutela dell’occupazione. Da Federcasse spiegano chele parti «hanno approfondito in particolare il tema della tutela dell’occupazione e più ingenerale dei contenuti del Protocollo attraverso il quale realizzare l’accordo di rinnovo» e «hanno condiviso la “straordinarietà” di questa fase di rinnovo del contratto che dovrà accompagnare la complessa riforma nonché gestirne le ricadute sull’organizzazione del lavoro». Marco Vernieri, responsabile del servizio consulenza e relazioni sindacali di sistema, giudica «positivamente l’esito del confronto che ha visto anche il coinvolgimento dei massimi esponenti delle organizzazioni sindacali». L’inizio delle trattative sembra essere avvenuto con il vento favorevole, anche se c’è molta cautela. Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, spiega che «le proposte dovranno essere valutate dagli organismi interni dei sindacati per poi trovare una posizione unitaria. Sarà comunque vincolante per tutti il mandato assembleare che chiederemo nelle assemblee dei lavoratori che si terranno a breve». Peri bancari delle Bcc ci sarà una duplice consultazione perché i sindacati faranno le assemblee sia per avere il mandato per fare l’accordo, sia dopo, per la sua approvazione. Del resto stiamo parlando di un contratto scaduto il 31 dicembre del 2013. Alessandro Spaggiari della First Cisl parla di coinvolgimento straordinario dei lavoratori e spiega che «il percorso necessita di un ulteriore approfondimento perché deve risultare molto chiaro quali sono le compatibilità economiche in gioco e quali sono le strategie che il credito cooperativo intende darsi per il prossimo futuro. Sarà necessario individuare strumenti straordinari per sostenere la trasformazione in atto. Riteniamo che ai lavoratori debba essere riconosciuto un coinvolgimento straordinario». Michele Cervone della Fisac Cgil osserva che «è dallo sciopero del 2015 che non ci sono consultazioni dei lavoratori delle Bcc e per questo la tornata assembleare sarà molto importante. Nel frattempo continueremo a confrontarci con la controparte che sta affrontando una fase particolare per via della riforma». Questo rinnovo avrà anche il ruolo, non secondario, di rimarcare l’autonomia di Federcasse e di definire le tutele occupazionali. «L’incontro di ieri è stato positivo – interpreta Sileoni – ma va sottolineato che non accetteremo mai che gli esuberi vengano definiti a livello di settore. Se ci saranno, andranno individuati quando ci saranno i tre gruppi bancari. Ad oggi per la Fabi va bene il contratto delle Bcc ma dal momento in cui la riforma sarà realizzata se i lavoratori rimarranno senza contratto perché si rompono le trattative, noi chiederemo che ci sia un contratto unico dei bancari». Che sarà il contratto Abi. La bozza di protocollo di Federcasse rivendica però, fin dall’articolo 1, «l’autonomia» e quindi la volontà forte di fare il contratto. Prossimo appuntamento il 20 settembre. *

 

Cittadino di Lodi, martedì 05/09/2017

Crisi bancarie e futuro, il leader Fabi a Lodi
E’ quello del segretario nazionale Lando Maria Sileoni l’intervento più atteso al congresso della Federazione autonoma bancari di Lodi (Fabi), in programma sabato 30 settembre all’Una Hotel. L’appuntamento, in agenda per il rinnovo delle cariche (segretario uscente è Ettore Necchi), sarà un momento significativo per fare il punto sulla situazione del credito in provincia di Lodi, alla luce delle tante novità che stanno investendo il comparto. Da un lato la fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, abbinata all’entrata in vigore del decreto che sancisce la fine del modello “popolare”, dall’altro il progetto di concentrazione delle banche di credito cooperativo attorno alle capogruppo. Nel mezzo una crisi bancaria che ha portato in tutta Italia alla riduzione del numero degli addetti e a un progressivo smantellamento del sistema delle filiali. «Per le grandi banche si delinea uno scenario di fusioni e concentrazioni, anche per far fronte alla ingente mole di sofferenze – osserva Necchi – stiamo assistendo e assisteremo anche in futuro alla riduzione del numero delle banche operative sul territorio. C’è poi un altro aspetto che occorre sottolineare: fino a pochi anni fa, anche nel Lodigiano, le banche puntavano sull’apertura di filiali in ogni paese, oggi tutto è cambiato e le banche si stanno comportando nella maniera opposta, riducendo gli sportelli. Vale per le grandi banche, penso a Intesa, Unicredit, Monte Paschi e Banco Popolare, vale in alcuni casi anche per le banche di credito cooperativo». Proprio il credito cooperativo è uno dei settori sotto la lente di ingrandimento. In attesa del rinnovo del contratto nazionale, che nel Lodigiano è atteso da circa 400 “colletti bianchi”, è partito l’iter per la creazione delle banche capogruppo, Iccrea (a cui aderiranno Centropadana e Borghetto) e Cassa centrale, a cui aderirà Laudense. «È una fase molto delicata e anche i lavoratori sono in attesa di conoscere come si dispiegherà la riforma – commenta Necchi -, l’operazione andrà in porto entro l’anno prossimo, ma già tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 si terranno le assemblee straordinarie dei soci delle singole banche per l’adesione definitiva all’uno o all’altra gruppo». Quanto al contratto, Necchi evidenzia «la volontà della Federazione nazionale (Federcasse, ndr) di far pagare in parte anche ai lavoratori l’attivazione del fondo di sostegno al reddito che servirà a finanziare una parte degli esuberi del sistema. La Fabi ha già però chiaramente detto di puntare a un modello di uscite volontarie, senza alcuna forzatura». Perla Fabi di Lodi, che conta 1400 iscritti ed è il più grande sindacato bancario del territorio, l’appuntamento di sabato 30 è particolarmente significativo. Non a caso sono stati invitati il sindaco di Lodi Sara Casanova, il presidente della Provincia Mauro Soldati, gli onorevoli Lorenzo Guerini e Guido Guidesi, il vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti, il prefetto Patrizia Palmisani, l’ex parlamentare Lino Osvaldo Felissari e i presidenti e direttori generali delle Bcc del territorio. Lor. Rin.

You may also like

Lascia un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.