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CONGRESSO PROVINCIALE CATANIA, LA FABI PER I BANCARI DEL TERZO MILLENNIO

di Redazione

Solidarietà, tutele e servizi. Sileoni: “Nei prossimi due o tre anni cambierà radicalmente il mondo delle banche: bisogna prestare molta attenzione sia alla buona gestione sia all’adozione di un nuovo modello di banca”

“Il quadriennio che ci lasciamo alle spalle, per quanto ci riguarda, ci gratifica per l’ottimo lavoro svolto da noi tutti. Il CCNL del 31/3/2015 è una pietra miliare di questo percorso conquistato con lo sforzo di tutta la categoria che con la massiccia adesione agli scioperi e alle manifestazioni ha sicuramente respinto l’attacco dei banchieri”.
 
Non ha dubbi Cetty Di Benedetto, Segretaria Coordinatrice della FABI catanese, nell’attacco della sua relazione.
 
Anche in quest’angolo d’oro di Sicilia, infatti, non sfugge a nessuno il ruolo determinante e trainante che la FABI tutta ha svolto, a partire dal suo leader Lando Maria Sileoni.
 
Il sindacato e la FABI, in particolare, ha dovuto fronteggiare gli scandali che hanno investito l’intero sistema bancario, scandali legati in realtà alla responsabilità di alcuni manager e alla mala gestio in alcune banche, che hanno creato danni reputazionali, economici, patrimoniali ai soci, alla clientela e prima di tutto ai nostri colleghi.
 
“Senza la FABI, in questo Paese, l’opinione pubblica avrebbe continuato a individuare i responsabili nei lavoratori bancari che, invece, sono stati vittime”.
 
Basti pensare ai dipendenti di Banca Marche, Banca Etruria, Ca.Ri. Ferrara, Ca.Ri. Chieti dove oltre il 70% aveva investito i propri risparmi in azioni/obbligazioni delle banche stesse.
 
Senza dimenticare la vicenda delle due ex Venete, oggi sparite, e le denunce, che il sindacato fin dal 2012 aveva sporto contro la vecchia dirigenza, purtroppo rimaste inascoltate da tutti, Organi di Vigilanza compresi.
 
“È grazie a Lando Maria Sileoni, che ha sfidato l’intero sistema, che si è potuto realizzare il salvataggio, senza alcun licenziamento, a differenza di quanto accaduto nel resto d’Europa” – ha continuato la Coordinatrice della FABI di Catania.
 
L’utilizzo del Fondo di Solidarietà, infatti, ha consentito alle parti sociali di mandare in esodo volontario migliaia di lavoratori.
 
“Il risparmio tradito esplode quando c’è un uomo solo al comando” – ha denunciato Lando Maria Sileoni, venuto anche in questa provincia ad assicurare la vicinanza sua e della Segreteria Nazionale.
 
Il riferimento, fin troppo evidente, è alla Popolare di Vicenza, a Veneto Banca e a tutte quelle realtà dove presidenti e amministratori delegati non hanno avuto contrappesi e controparti decise.
 
“Occorre che il sindacato vigili e non perda mai di vista la buona gestione delle banche, sapendo che se così non è, poi interviene la Banca centrale europea e allora si devono rifare i piani industriali, con tutto quello che ne consegue”.
 
Nonostante le leggi dello Stato prevedano possibilità di licenziamenti in situazioni di crisi, “Noi abbiamo gestito tutte le situazioni, senza un solo licenziamento, a fronte delle molte migliaia in tutto il resto d’Europa”.
 
Il sistema creditizio italiano non è più, come noto, sotto la sorveglianza di organismi italiani, ma di una vigilanza sovranazionale, quella della BCE.
 
Lo scenario attuale lascia particolarmente perplessi i bancari, poiché a fronte di investimenti tecnologici e nel mobile banking il sistema tende a ridurre ulteriormente i costi con chiusure di sportelli e riduzione di organici. La tecnologia sembra essere diventata il “killer dell’occupazione” e domani la “robotica”?
 
“Nei prossimi 2 o 3 anni le banche dovranno affrontare un cambiamento epocale, che muterà in radice l’organizzazione bancaria ed il modo di fare banca- ha ribadito il Segretario Generale della FABI – per questo occorre adottare un nuovo modello di banca, affinché si creino nuove professionalità e nuovi servizi, unico modo per contenere l’emorragia di posti di lavoro”.
 
Per quanto riguarda, in particolare il Sud Italia, Sileoni ha voluto riproporre la sua denuncia circa l’erogazione del credito alle famiglie, ai territori ed alle imprese.
 
“I grandi gruppi bancari privilegiano i territori dove hanno le loro direzioni generali, dimenticandosi delle periferie e del Sud, cosa che abbiamo sempre contrastato, perché perpetua un danno al Sud, cioè alla gente del Sud”.
 
Enzo Bianco, sindaco di Catania e politico di razza, ha subito raccolto la sollecitazione del Segretario Generale della FABI, dando piena disponibilità alla FABI per un tavolo di confronto con l’Anci (più di 8mila comuni), di cui è autorevole dirigente, al fine di determinare un’inversione di rotta della politica creditizia dei gruppi bancari.
 
“Avverto con piacere questa sintonia fra la politica della FABI e le mie idee sul Sud e sui territori dimenticati dalle grandi banche”.
 
Un caloroso applauso ha salutato quest’affermazione del Sindaco di Catania, così come molti applausi avevano sottolineato i passi salienti del discorso di Lando Maria Sileoni.
 
Anche qui a Catania ha portato il saluto della Segreteria Nazionale, di cui è membro, Giuseppe Milazzo, sempre orgoglioso delle sue origini sicule.
 
Cetty Di Benedetto, visibilmente emozionata, ha concluso: “Ci siamo immersi nel futuro del terzo millennio con i bancari, declinando con passione, giorno dopo giorno, solidarietà, tutele e servizi, per le bancarie ed i bancari di ieri, di oggi e di domani. Siamo convinti che senza rinnegare la storia e le radici della nostra città, come quelle del nostro sindacato, abbiamo il dovere di affrontare il futuro tutti insieme, caratterizzandolo con i valori che ciascuno di noi porta dentro di sé e mette a disposizione della collettività, primi fra tutti la solidarietà, le tutele e lo spirito di servizio”.
 
Catania, 07/10/2017
“Lando Maria Sileoni con Enzo Bianco, ex bancario, sindaco di Catania e famoso politico italiano. A sinistra Cetty Di Benedetto”

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