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XX CONGRESSO FABI CREMONA, STRESS TEST PER I BANCARI

di Redazione

Calo degli sportelli in provincia di Cremona, ma la FABI mantiene la leadership fra i bancari, col 68%di adesioni. Sileoni: “È profondamente ingiusto che i premi dei manager siano commisurati alla loro capacità di tagliare gli organici”

“Il fatto che le banche siano riuscite a far dimenticare all’opinione pubblica di essere state le vere responsabili della crisi, lo possiamo ritenere il più grande successo di marketing del secolo.”
 
Così Danilo Piccioni, Segretario Coordinatore uscente nella sua relazione, citando Benoit Lallemand, Segretario Generale di Finance Watch.
 
Ma a dieci anni dalla crisi che cosa è cambiato?
 
Dall’inizio della grande crisi, l’economia internazionale sta sperimentando una serie di fenomeni radicali e strutturali. L’indebolimento della globalizzazione e il ritorno del protezionismo. L’allentamento del libero commercio e il ritorno del primato della politica sull’impresa, dimostrato, per fare un esempio, dall’interventismo strategico del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America.
 
“A dieci anni di distanza ci sono notizie buone e notizie cattive” – continua Danilo Piccioni.
 
La cattiva notizia è che il sistema finanziario non è stato trasformato in profondità.
 
Abbiamo ancora un sistema finanziario opaco, non responsabile delle proprie azioni, instabile, che investe principalmente in attività speculative, attività ancora molto lontane dalle necessità dell’economia reale.
 
“La finanza domina ancora il funzionamento del sistema economico e non stiamo avendo successo nell’attuare la profonda trasformazione di cui ha bisogno”.
 
La buona notizia è che un numero sempre maggiore di cittadini da ogni angolo del pianeta si sta mobilitando per chiedere un cambiamento radicale e una ristrutturazione profonda.
 
“Inoltre dall’inizio della crisi la società civile ha preso coscienza di come la finanza e il suo eccessivo dominio sull’economia siano la radice di molte delle nostre problematiche attuali, dalla crisi ambientale alla forte espansione e crescita delle disuguaglianze”.
 
Occorre tornare a discutere dei grandi temi che interessano sempre di più tutti i cittadini del mondo, vale a dire sfidare il ruolo di supremazia dell’attuale sistema finanziario conquistato attraverso 30 anni di processi di finanziarizzazione del sistema economico globale, rimettendolo, invece, al servizio dell’economia sostenibile, come dovrebbe essere.
 
Al Congresso di Cremona sono molto sensibili agli aspetti etici della finanza e del fare banca.
 
Danilo Piccioni, ha le idee chiare e non demorde: “Ci saremmo augurati che tutti avessero imparato la lezione, soprattutto le élites, ma così non è. Il profitto sopra a tutto, le strategie aziendali di brevissimo periodo, il successo da raggiungere ad ogni costo sono purtroppo ancora un must per molti a dispetto delle dichiarazioni di principio.
 
C’è bisogno, invece, di un’economia basata sull’onestà, sulla fiducia delle imprese, delle famiglie, delle persone”.
 
È la linea della FABI e del suo leader, Lando Maria Sileoni, che in tutte le trasmissioni radiotelevisive a cui partecipa e a tutti i giornali a cui rilascia interviste non manca mai di denunciare sia le malefatte di certi banchieri, colpevoli delle crisi e del risparmio tradito, sia la mancanza di un’etica d’impresa, a vantaggio di logiche speculative e di profitto ad ogni costo, i cui orrori sono sotto gli occhi di tutti.
 
Poi, il Segretario Coordinatore della FABI cremonese, passa ad illustrare la situazione sul suo territorio, dove la crisi si è fatta sentire pesantemente, ma ove la FABI è riuscita a mantenere la sua posizione dominante, anzi a rafforzarla.
 
La FABI si è mostrato l’unico sindacato veramente lungimirante “Il nostro è l’unico Segretario Generale che abbia dichiarato ‘al primo licenziamento, sarà la guerra’. Poi lo strumento del Fondo di solidarietà ha evitato migliaia di licenziamenti, come purtroppo accaduto nel resto d’Europa”.
 
E i giovani?
 
Su questo tema il sindacato ha fatto molto. Ha coinvolto tutti i lavoratori del settore dalle aree professionali ai manager, per contribuire alla costituzione di un Fondo per la buona occupazione che ha permesso e permetterà di assumere giovani con contratti a tempo indeterminato (per ora 15000).
 
All’interno del dibattito congressuale è stata inserita una tavola rotonda sulla relazione tra pressioni commerciali e stress lavoro correlato, cui hanno partecipato esperti della materia, sindacalisti e il Responsabile del Dipartimento Nazionale Salute & Sicurezza della FABI, Loris Brizio. Il confronto pubblico ha suscitato vivo interesse fra i presenti, anche dopo i recenti gravi episodi accaduti in diverse realtà di lavoro in banca, tutti riferibili a situazioni di stress.
 
Nel suo applauditissimo intervento, il Segretario Generale della FABI ha posto l’accento sui requisiti di onorabilità e candidabilità di banchieri e Consiglieri d’Amministrazione, ora sotto esame dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
 
“È profondamente ingiusto che i premi dei manager siano commisurati alla loro capacità di tagliare gli organici” – ha denunciato Lando Maria Sileoni.
 
Il problema è che l’accordo sulle pressioni commerciali c’è, ma serve l’azione da parte dei rappresentanti sindacali. “Se le banche non ci ascoltano e se i dirigenti snobbano le rappresentanze sindacali, bisogna andare dalla Magistratura e il sindacato deve vigilare perché nelle banche ci siano gli ‘anticorpi’ per tenere a bada comportamenti sbagliati o delittuosi”.
 
Il problema della digitalizzazione poi, in Italia è fumo negli occhi, perché i grandi manager mai e poi mai vorranno perdere il loro contatto col cliente. Tecnologia e digitalizzazione metterebbero, invece, i clienti in grado di decidere da soli, con tutte le informazioni necessarie.
 
“Tuttavia, i banchieri italiani – ha detto Sileoni – non vogliono perdere il loro potere e, quindi, saranno i primi a non volere la digitalizzazione, anche se poi usano questo problema per cercare di motivare la loro politica di riduzione di posti di lavoro”.
 
Il Segretario Generale ha dimostrato leadership, autorevolezza, soprattutto con le altre organizzazioni, aveva rimarcato Danilo Piccioni.
 
“Lando Maria Sileoni è Impegnato instancabilmente a spostare l’attenzione dei media sull’azione sindacale per fare emergere le contraddizioni, gli errori e gli orrori” nel nostro settore, denunciando senza timore gli immorali stipendi e i bonus degli amministratori soprattutto in relazione ai risultati negativi ottenuti e, per chi rappresenta il settore del credito, un codice di autoregolamentazione e una carta dei valori che preveda la diminuzione di questi stipendi, l’eliminazione delle pressioni commerciali sulla vendita dei prodotti finanziari alla clientela, e un tetto al numero dei mandati per i componenti dei consigli d’amministrazione, quindi proposte concrete.
 
Ultimamente il Segretario Generale della FABI è intervenuto sulle deliranti dichiarazioni del responsabile del personale in IntesaSanpaolo, che paventava l’utilizzo della legge 223 se non si fosse raggiunto il numero di uscite volontarie nell’acquisizione e nel risanamento delle banche Venete.
 
“A volte spregiudicato a volte provocatore, ma sempre con la massima lucidità e responsabilità, il nostro Segretario Generale ha portato la FABI a essere l’organizzazione di riferimento della categoria: i bancari se ne sono accorti e anche la crescita nei numeri degli iscritti lo conferma, anche se con la continua e prevista riduzione dei livelli occupazionali diventa necessario allargare la rappresentanza a nuove categorie di lavoratori vicine al nostro settore.
 
“Sileoni ha un’infaticabile disponibilità all’ascolto degli interventi e delle richieste di tutti i dirigenti sindacali nei vari appuntamenti – convegni, Consigli Nazionali, Congressi. Produce impegno e continuità nella presenza sul territorio, con tutte le iniziative on the road e la partecipazione a quasi tutti i congressi provinciali che lo hanno portato nelle nostre strutture da nord a sud.
 
Queste qualità e questa perseveranza del nostro Segretario Generale fanno crescere il senso di appartenenza e incoraggiano i quadri sindacali.
SEGRETERIA PROVINCIALE
 
PICCIONIDANILOSEGRETARIO COORDINATORE
BUONFANTINOMAURIZIOSEGRETARIO AMMINISTRATIVO
BELLARDIVANNISEGRETARIO PROVINCIALE
MARRONEDARIOSEGRETARIO PROVINCIALE
 
Consiglio Direttivo Provinciale FABI:
 
ALBERTI FEDERICOBCC Dovera e Postino – Vaiano Cremasco
ARISI MARCOBanco BPM- Cremona
BELLARDI VANNI                                           Banca Nazionale del Lavoro – Cremona
BOGLIOLO FRANCESCOBCC Dovera e Postino – Nosadello
BUONFANTINO MAURIZIO                           IntesaSanpaolo – Cremona
CHIOZZI CRISTINA                                          Banca Nazionale del Lavoro – Cremona
D’ADDA MONICAUBI – Cremona
DELIPERI NICOLAAgenzia delle Entrate Riscossione- Cremona
FELLEGARA ELENABanco BPM- Crema
GAZZONI FRANCESCO                                    Unicredit – Castelleone
MARRONE DARIOCredito Padano- Cremona
MIRAGOLI ALESSANDRAUnicredit – Crema
PASSAMONTI ALESSANDRO                          IntesaSanpaolo – Cremona
PEDRINI MARIA PIA                                         Credit Agricole – CR
PEDRONI GUIDO                                                Monte dei Paschi di Siena – Cremona
POLI UMBERTOBanco BPM- Pralboino
PICCIONI DANILO                                             Credit Agicole – Cremona
QUATTROCCHI GAETANO                              Banco BPM – Scandolara Ravara
RIBOLDI MATTEOUnicredit – Cremona
SAVAZZI MARIOLINOIntesaSanpaolo – Ostiano
SOMENZI LORENZO                                          Credit Agricole – Cremona
VOLPI MASSIMOBanco BPM- Cremona
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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