Seconda tappa del giro d’Italia per la piattaforma. Sileoni: “Abbiamo fatto richieste legittime, ma il contratto dovremo conquistarcelo ed essere pronti allo scontro”
Fa tappa a Bologna il tour della segreteria nazionale Fabi sul territorio. Sono 250 i dirigenti della Federazione di Emilia-Romagna e Marche riuniti per confrontarsi con il segretario generale, Lando Maria Sileoni, e il segretario nazionale, Mattia Pari.
“Questo è il primo contratto nazionale offensivo. La crisi è superata, le banche dichiarano utili e il sindacato avanza giuste pretese, non abbiamo chiesto la luna, ma solo quello che ci spetta” ha esordito così Sileoni a cui è stata data subito la parola dopo l’introduzione del padrone di casa, il coordinatore Fabi Bologna, Davide Natale, secondo cui “come sempre la Fabi detta il tempo anticipando gli altri sul campo e questo “On the road” ne è la dimostrazione: siamo già partiti, la segreteria generale e nazionale è in giro per tutta Italia e in ogni territorio incontriamo i lavoratori per confrontarci con loro”.
È infatti ufficialmente partito il giro d’Italia della Fabi organizzato in vista del rinnovo del contratto nazionale di lavoro che riguarda, a livello nazionale, 300.000 lavoratrici e lavoratori, scaduto lo scorso 31 dicembre e prorogato al 31 maggio. In tutto 16 tappe (dal 3 al 15 aprile) sull’intero territorio nazionale. Un lungo tour durante il quale tutta la segreteria nazionale della Fabi illustra, ai rappresentanti sindacali e ai dirigenti dell’organizzazione, la piattaforma per il rinnovo del contratto.
Ma il percorso per avere questo contratto non sarà in discesa, secondo Sileoni: “Oggi ogni gruppo bancario ha idee diverse sul rinnovo del contratto nazionale. Ieri ha proseguito il segretario generale – abbiamo aperto a Milano il nostro tour con un evento che ha coinvolto anche i capi del personale dei principali gruppi bancari. È importante conoscere la controparte e capire come funziona la trattativa fatta di interessi diversi e contrapposti. Dobbiamo avere bene chiaro lo scenario di fondo con cui andremo al tavolo: scandali che hanno rimesso in discussione la fiducia della clientela, l’opinione pubblica che considera i bancari dei privilegiati, la tecnologia che avanza in ogni settore. Quindi dobbiamo prepararci alla lotta e quello che chiediamo ce lo dovremo conquistare perché nulla cade più dal cielo per grazia ricevuta”.
Sileoni passa poi a delineare il lavoro in banca e il ruolo del bancario. “Le deroghe al contratto nazionale sono all’ordine del giorno nelle banche e riguardano le tutele: dall’orario di lavoro, alle mansioni svolte, alle pressioni commerciali. E su questi argomenti dobbiamo essere netti e fermi: difendere l’area contrattuale è una priorità perché senza una cornice di tutele è in discussione l’intera categoria”.
La piattaforma è quindi stata illustrata dal segretario nazionale Mattia Pari che è entrato nel merito delle proposte da sottoporre ai lavoratori distinguendo le tre macro-aree del nuovo contratto: la parte economica, normativa e quella sociale.
Tra i vari punti, come ha ricordato Pari, c’è la richiesta di un’informativa da parte delle banche sugli straordinari per regolamentarli e averne contezza; la proposta dell’abolizione del salario d’ingresso per evitare che ci siano distinzioni di retribuzione tra nuovi e vecchi assunti che svolgono le stesse mansioni. Poi l’estensione dell’area contrattuale all’intero perimetro vigilato da Banca d’Italia, Bce e Consob e la possibilità di verificare preventivamente i procedimenti di cessione di rami d’azienda per tutelare maggiormente i lavoratori e tenerli dentro l’area contrattuale laddove possibile. Per quanto riguarda la tecnologia è prevista una cabina di regia sulla digitalizzazione: “Sono anni che abbiamo proposto un nuovo modello di banca per governare insieme i cambiamenti ha specificato Pari e ora ci aspettiamo delle risposte concrete. Noi siamo pronti a parlare di tutto”.
Tante le domande dal pubblico. I dirigenti di Emilia Romagna e Marche presenti in sala si sono confrontati con Sileoni e Pari per avere da loro delucidazioni sulla piattaforma e informazioni utili sul quadro dentro al quale si sta muovendo il sindacato. Il prossimo step ora sono i lavoratori e la loro approvazione, “ma siamo convinti che riceveremo grandi consensi ha concluso Pari perché questa piattaforma è stata cucita sulle esigenze dei lavoratori da chi li ascolta e difende sul campo tutti i giorni”.
Bologna, 4 aprile 2019