Home Comunicati Stampa LO SCEMPIO DEL SISTEMA BANCARIO: 10MILA ESUBERI IN BANCA INTESA, RIFORMA DELL’AMMORTIZZATORE SOCIALE “FONDO ESUBERI”, RINNOVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO

LO SCEMPIO DEL SISTEMA BANCARIO: 10MILA ESUBERI IN BANCA INTESA, RIFORMA DELL’AMMORTIZZATORE SOCIALE “FONDO ESUBERI”, RINNOVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO

di Redazione

DICHIARAZIONE DI LANDO MARIA SILEONI, SEGRETARIO GENERALE DELLA FABI, IL SINDACATO PIÚ RAPPRESENTATIVO DEI BANCARI

È sconcertante e socialmente “vergognoso” che il Gruppo Intesa, in un momento così difficile per il Paese e per il mondo del lavoro, dichiari 10mila esuberi. A maggior ragione è sconcertante per un Gruppo bancario che ha l’ambizione di porsi come la banca “di riferimento” della nazione.

È altrettanto sconcertante poi il silenzio della classe politica, che assiste senza intervenire a questo scempio, forse con la consapevolezza di essere soccombente rispetto al potere finanziario ed economico. In un momento come questo in cui la voglia di cambiamento è così avvertita dall’intera società e soprattutto dai giovani, che giustamente aspirano a un posto di lavorio, il sistema bancario agisce con politiche scellerate tendenti, da una parte, a creare più precari possibile e, dall’altra, a emarginare i lavoratori bancari 50enni, che corrono il serio rischio di essere, attraverso l’introduzione dell’indennità di disoccupazione nel settore del credito, obbligatoriamente pre- pensionati.

Stiamo parlando di circa 30mila lavoratori che le banche pretendono di prepensionare obbligatoriamente in tutto il settore. La riforma del nostro ammortizzatore sociale, il Fondo esuberi, che ha permesso un pre- pensionamento e un pensionamento morbido e volontario di 30mila lavoratori dal 2000 ad oggi, è bloccata per colpa degli istituti di credito e di quei banchieri che vogliono continuare a produrre utili e dividendi per i loro azionisti soltanto sulle spalle dei lavoratori, nonostante le organizzazioni sindacali abbiano dato ampia disponibilità per una soluzione condivisa del problema. Concordiamo poi con quanto affermato dai vertici di Fiba Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Ugl credito, Sinfub e Dircredito, sul fatto che i sacrifici vengono chiesti solo ai lavoratori mentre alti dirigenti e banchieri vedono salire i loro stipendi e le loro stock option.

L’intera categoria è da anni un cantiere aperto a causa di un moltiplicarsi e susseguirsi di piani industriali che hanno creato confusione tra la clientela e tra i lavoratori attraverso modelliorganizzativi e distributivi che cambiavano di anno in anno. Questa storia va avanti senza sosta dal 2006, anno della nascita dei grandi Gruppi bancari. Non esiste in Italia un’altra azienda privata che decide di privarsi di 10mila posti di lavoro e non esiste, in Italia, un altro settore come quello bancario oggetto di tagli al personale così drammatici e consistenti.

Le decisioni che verranno prese, se verranno prese, nei prossimi giorni o nelle prossime settimane potranno definitivamente arrecare ai lavoratori danni incalcolabili. Oltre all’impegno quotidiano di tutte le organizzazioni sindacali, serve l’interessamento, la sensibilità e la disponibilità della classe politica per porre termine a questo scempio.

Tra pochi giorni le organizzazioni sindacali presenteranno la nuova piattaforma rivendicativa del contratto nazionale di lavoro e le banche hanno già fatto sapere che non intendono applicare neanche gli aumenti inflattivi che le stesse hanno sottoscritto e concordato nel 2009 con l’attuale governo. In questo scenario, è auspicabile per sensibilizzare l’opinione pubblica che i giornali e i media nazionali sostengano tutte le vertenze delle organizzazioni sindacali e dei bancari.

È altresì auspicabile un intervento del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e di quello dell’Economia, Giulio Tremonti, dello stesso governo e di tutte le forze politiche che hanno realmente a cuore le sorti dei lavoratori.

 

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3 commenti

gaetanomotta 1 Giugno 2011 - 14:26

concordo pienamente con quando denunciato dal ns segretario generale. è vergognoso e scandaloso l annuncio di 10mila esuberi da parte di intesasanpaolo. imbarazzante il silenzio della classe politica. oramai, visto il quadro che viene fuori dai grandi gruppi e da parte dell abi sul rinnovo del contratto non ci resta altro da fare che scendere in piazza a manifestare. ma , a mio avviso, non basta uno o due giorni di sciopero. occorre scioperare ad oltranza. caro lando, a te il gravoso compito di far capire ai ns compagni di viaggio la gravità del momento. un attimo dopo, chiamare a raccolta tutta la categoria ed iniziare tutte le iniziative di lotta, al fine di evitare sacrifici enormi ai lavoratori. banchieri finitela……. rendetevi conto che vi state coprendo di ridicolo. basta parlare di tagli e sacrifici……. ricordatevi che fino a poco tempo fà i bilanci delle vs aziende andavano a gonfie vele. al limite, se volete mandare a casa qualcuno, mandate il top maanagement che resta anche quando fanno disastri al loro posto. un abbraccio

CARMELO RAFFA 1 Giugno 2011 - 16:14

E’ arrivata l’ora di dire basta!!! Siamo indignati, anzi indignatissssimi!!! Le Aziende di Credito hanno ottenuto molto dagli accordi sindacali realizzati per far fronte alla propria crisi e dimenticano che il Fondo di accompagnamento al reddito è stato realizzato solo ed esclusivamente con i soldi che dovevano andare nelle buste paga dei lavoratori. Ed ora? vogliono fare i paladini del Signor Marchionne? Lo facciano pure ma sappiano che non saremo semplici spettatori dei loro misfatti. Sappiano che denunceremo all’opinione pubblica i motivi per i quali i clienti delle altre Nazioni godono di servizi più efficienti e meno costosi. I lavoratori italiani guadagnano poco e meno dei loro coleghi europei mentre i manager hanno guadagnato tanto e ……………….le cifre saranno pubblicate nei prossimi giorni con l’inasprimento della vertenza causata unilateralmente da chi gestisce male l’ABI. Ed il Governo e le Forze Politiche dove stanno????

HENIN PAOLO 6 Giugno 2011 - 7:18

Sconcertante e vergognoso sono le parole efficaci , oggi, per definire l’attaggiamento del Gruppo Intesa Sanpaolo, dell’ABI e di un Governo che silente assiste allo svilupparsi di un episodio drammatico che coinvolge migliaia di Lavoratrici e Lavoratori di un grande Gruppo bancario e di tutta una Categoria, di importanza cruciale per la ripresa e lo sviluppo dell’economia del nostro Paese. Ben hai fatto Lando, per conto di tutti noi, ad urlare senza mezzi termini un’indignazione che viene dal profondo di animi feriti, di Lavoratrici e Lavoratori che spesso, nella loro vita, sacrificando parecchio di proprio, hanno dedicato tutto alla propria attività ed alla propria azienda. Alzeremo ancor di più la voce, lo faremo capire al mondo che ci osserva, denunciando apertamente, come ben hai fatto, che ancora una volta la “sete di potere”, l'”ingordigia” dei nostri avveduti imprenditori bancari ha risucchiato al sistema ingenti quantità di risorse, con operazioni spericolate, trattenendosi poi lauti ed immeritati compensi ben al di sopra di ogni e qualsiaisi livello di compatibilità e sopportabilità. Ora che il vento ha cambiato direzione ed i bilanci hanno cominciato a farsi strettissimi, altro modo non han trovato che quello di scaricare, sui Dipendenti, le loro responsabilità, poco curandosi della sorte ormai compromessa di un intero settore economico! Vergogna! Vergogna! Vergogna! Peoseguiremo, con te Lando e con tutta la Segreteria Nazionale e l’intero nostro Quadro Dirigente a denunciare alla pubblica opinione queste palesi ingiustizie!

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