MILANO (MF-DJ)–Per soddisfare i requisiti di capitale aggiuntivi richiesti dall’Eba le banche italiane dovrebbero poter accedere a risorse, come ad esempio la liquiditá della Cdp, che possano portare il patrimonio di vigilanza entro i limiti stabiliti.
È questo il pensiero espresso in una nota dal segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, il quale precisa che “i livelli raggiunti dallo spread fra i Titoli di Stato italiani e gli analoghi tedeschi determinano una situazione insostenibile per l’intero sistema economico e bancario nazionale. La necessitá di ricapitalizzare, imposta in modo assai discutibile dalle Autoritá europee ai principali Istituti di credito, comporterá, inevitabilmente, una grave e pesantissima stretta creditizia che rischia di riflettersi soprattutto sulle famiglie e sulle imprese, con effetti per i lavoratori bancari che hanno giá pagato prezzi altissimi nei recenti piani industriali dei principali gruppi”.
“La richiesta dell’European Banking Authority (Eba) di sottoscrizione di capitale aggiuntivo, che tutela gli interessi prioritari degli istituti francesi e tedeschi a scapito di quelli italiani, diviene problematica anche alla luce della sostanziale inerzia della nostra politica, che, purtroppo, ancora stenta ad assumere decisioni incisive e coerenti”, prosegue Sileoni. “Il sistema nel suo complesso deve reagire. La necessitá e l’urgenza di attingere a nuovi fondi, per garantire un adeguato sostegno all’economia, dovrá comportare la possibilitá di utilizzare risorse, come ad esempio la liquiditá della Cassa Depositi e Prestiti, che, in concorso e combinazione, riportino il patrimonio di vigilanza nei limiti stabiliti”.
“Poichè la stretta sul credito si traduce in minori investimenti, in piú elevato costo della raccolta e in maggiori rischi di insolvenza, occorre agire anche sul versante della fiducia politica, per ricreare cioè un clima di solidarietá tra le forze sociali che solo può garantire l’uscita dal tunnel”, conclude il segretario generale della Fabi. com/alb – alberto.chimenti@mfdowjones.it