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CONTRATTO BANCARI: SILEONI INTERVIENE SU MILANO FINANZA

di Redazione
MF-MILANO FINANZA, mercoledì 25 maggio 2016
 
Ecco i punti di forza del contratto bancari di Lando Sileoni*
 
Su MF- Milano Finanza del 21 maggio è apparsa un’intervista all’avvocato Francesco Rotondi in merito al rinnovo del contratto dei bancari. Ne ho ricavato la sensazione che non siano stati pienamente colti lo spirito e la portata innovativa delle soluzioni individuate nell’ambito del rinnovo contrattuale. Voglio ricordare anzitutto il contesto nel quale si è svolto il negoziato: la trattativa ha vissuto momenti di particolare intensità, con la proclamazione di due giornate di sciopero e di quattro manifestazioni di piazza che hanno coinvolto oltre 45 mila lavoratori bancari. Un confronto complicato dalla difficoltà d’individuare equilibrate soluzioni a problematiche di rilievo di un settore in grande trasformazione. Questi gli argomenti al centro del confronto: la bassa inflazione; necessità delle banche di recuperare produttività e redditività delle industrie del settore bancario e l’occupazione in particolare quella giovanile. Problematiche che, nel loro insieme, hanno costituito un contesto inedito per le relazioni industriali del settore del credito, ma anche per l’intero Paese, che hanno indotto le parti a ricercare soluzioni innovative. Dalla trattativa è nata un’intesa caratterizzata dal rinnovato impegno di tutti i soggetti per contribuire a favorire la crescita e lo sviluppo del Paese, cogliendo i segnali di ripresa in atto, in uno scenario di sostenibilità e di coesione sociale. In altri termini, rinnovare un contratto nazionale ha un suo valore sociale e politico. È noto che in Europa ci sono Stati dove non si applica la contrattazione nazionale, che vi sono realtà che scelgono la strada del contratto aziendale- sostitutivo e che ci sono anche settori in cui il contratto nazionale di categoria è ancora da rinnovare. Nel nostro caso, invece, si è raggiunto un buon equilibrio tra l’architettura contrattuale nazionale e la contrattazione di secondo livello in base a regole condivise. Per quanto riguarda i profili economici, è stata raggiunta una sintesi efficace tra l’esigenza di salvaguardare il potere d’acquisto della retribuzione e la sostenibilità dei costi aziendali, confermando una misura già adottata nel precedente contratto nazionale del 2012: il raffreddamento degli accantonamenti per trattamento di fine rapporto, con il computo anche per il periodo 1° gennaio 2015- dicembre 2018 esclusivamente delle voci stipendio e scatti di anzianità, ma salvaguardando per quadri direttivi e aree professionali l’istituto degli scatti di anzianità. Per quanto riguarda la parte normativa, in un contesto caratterizzato dalle rilevanti ricadute sociali della crisi, il contratto si è concentrato sugli ammortizzatori sociali, introducendo e rafforzando strumenti utili per fronteggiare efficacemente le attuali criticità. Queste le misure istituite: – incremento del cosiddetto salario d’ingresso del riducendo il gap con la retribuzione di un lavoratore inquadrato nella terza area professionale, primo livello retributivo; – conferma dell’operatività del Fondo per l’occupazione fino al 31 dicembre 2018. Tale strumento ha già agevolato l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 12 mila lavoratori; – ampliamento delle possibilità di utilizzo delle risorse del Fondo per l’occupazione – costituzione di una piattaforma informatica che favorisca l’incontro di domanda e offerta di lavoro, rivolta al personale del settore che ha perso il posto a causa di crisi aziendali ed è stato collocato nella Sezione emergenziale del Fondo di solidarietà. Si è anche affrontata la delicata tematica delle pressioni commerciali, definendo alcuni significativi principi a tutela dei lavoratori e della clientela e rafforzando gli impegni già assunti fin dal 2004, quando le Parti sottoscrissero uno specifico Protocollo sullo sviluppo sostenibile e compatibile del sistema bancario. Tematica questa ancora all’attenzione delle parti nazionali, che, dal nostro punto di vista, dovrebbe portare alla condivisione con Abi di un codice etico sulla vendita dei prodotti finanziari. riferimento, poi, alla tematica degli inquadramenti e delle mansioni, anche in questo caso si è raggiunto un buon equilibrio tra esigenze di flessibilità rappresentate dalle imprese e salvaguardia del sistema inquadramentale, pienamente coerente anche con l’impianto del Jobs Act. In particolare anche la disciplina della piena fungibilità nell’ambito dei quadri direttivi è una conferma del regime già adottato con il contratto nazionale del 2012. Concluderei rassicurando Rotondi circa la capacità delle parti sociali del credito di rispettare gli impegni assunti: le relazioni sindacali nel settore si sono sempre contraddistinte per efficacia, capacità di sintesi e d’innovazione un quadro di bilateralità che non ha eguali in molte altre realtà. Sono quindi certo che daremo seguito, anche in questa occasione, ai rinvii operati dal contratto nazionale, taluni dei quali hanno già trovato piena attuazione. Mi riferisco, ad esempio, all’accordo sulla fruizione oraria dei congedi parentali, quello sui rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, quello relativo all’intervento del Fondo per l’occupazione per assicurare l’incremento retributivo in favore dei lavoratori destinatari del salario d’ingresso in servizio al marzo 2015. (riproduzione riservata) * segretario generale Fabi

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