Home Dal Web A 3 ANNI DAL TERREMOTO: RICOSTRUZIONE FERMA, ANCORA MACERIE, DISAGIO SOCIALE (da www.6aprile.it, giovedì 5 aprile 2012)

A 3 ANNI DAL TERREMOTO: RICOSTRUZIONE FERMA, ANCORA MACERIE, DISAGIO SOCIALE (da www.6aprile.it, giovedì 5 aprile 2012)

di Redazione

– Patrizio Trapasso, giovedì 5 aprile 2012 –

L’Aquila, 5 aprile 2012 – Alla vigilia del terzo anniversario del terremoto che il 6 aprile devasto’ L’Aquila e altri 56 comuni del circondario, causando 309 morti, circa 2.000 feriti e la distruzione di un ingente patrimonio architettonico, la ricostruzione procede ancora a rilento, con 21.731 persone (dei 72 mila residenti) ancora assistite (16 mila in meno rispetto al 2011).

Di queste oltre 7 mila abitano nei Map (Moduli abitativi provvisori, ossia le casette di legno, nate subito dopo la tragedia per opera del Dipartimento della protezione civile nazionale), 573 nelle case in affitto concordato con la Protezione Civile, 630 attraverso il fondo immobiliare. Altre 314 persone risiedono in albergo o nella Scuola sottufficiali delle Fiamme gialle di Coppito (L’Aquila).

Il numero piu’ consistente della popolazione (13 mila cittadini circa) risiedono nelle 19 new town, in quello che e’ stato denominato Progetto “Case”, realizzati a tempo record, lavorando giorno e notte. Abitazioni provvisorie che hanno avuto un costo di 2.700 euro a metro quadrato e che a distanza di tre anni, molte sono le lagnanze della popolazione per difetti non calcolati o peggio ancora interventi di manutenzione non fatti. Nel frattempo numerose le piccole e medie aziende che sono state costrette a chiudere a causa della mancata ripartenza.

Confartigianato parla di circa 500 micro imprese artigianali che non sono riuscite a ricollocarsi e altre 1.500 a rischio chiusura. La ricostruzione infatti e’ ferma. Soltanto nell’immediata periferia sono cominciati a macchia di leopardo i lavori di ristrutturazione o ricostruzione. Circa 11 mila i cantieri aperti nei 56 comuni del “cratere”, 23 mila gli edifici che hanno subito i danni gravi dal terremoto. Nel solo capoluogo sono state presentate 8.881 richieste di indennizzo e solo in 2.712 casi sono stati concessi contributi definitivi per le abitazioni classificate “E”.

Fermi ancora alla messa in sicurezza i cantieri nel centro storico (circondati da tonnellate di macerie, altre 211 mila sono state portate via su un totale di 4 milioni) in cui da ricostruire sono circa 177 ettari oltre ai 403 delle frazioni. Sul fronte delle risorse finanziarie per gli interventi post-sisma, la somma che e’ stata stanziata e’ pari a 10,6 miliardi, di cui 2,9 relativi all’emergenza e 7,7 per la ricostruzione. Risultano ancora da utilizzare 5,7 miliardi. Per quanto riguarda le risorse a disposizione della Sge, dal febbraio 2010 ad oggi sono state trasferite risorse per 2,344 miliardi di euro, mentre sono ancora disponibili 1,367 miliardi.

Per quanto riguarda la messa in sicurezza delle scuole, sono stati stanziati 226 milioni di euro, per un totale di 269 istituti scolastici (166 nell’Aquilano, 43 nel Teramano, 40 nel Pescarese e 15 nel Chietino). Per quanto riguarda l’aspetto dei monumenti, i beni artistici rilevati sono circa 1.842 distribuiti su 150 Comuni nelle 4 province della Regione. Si tratta in particolare di 1.053 chiese e 730 palazzi, oltre 60 beni di altra tipologia (mura, porte, fontane), per le quali si e’ proceduto alla elaborazione di una relazione sintetica di rilievo del danno, delle condizioni di agibilita’ o della necessita’ di messa in sicurezza. Dei 1842 beni rilevati soltanto il 27% sono risultati agibili. In particolare, circa il 36% delle chiese risulta inagibile; mentre nel caso dei palazzi, il cui campione comprende prevalentemente i fabbricati del centro storico aquilano, la percentuale di quelli inagibili risulta significativamente piu’ elevata (circa il 73%). Nei palazzi del centro storico dell’Aquila il livello di danno medio riscontrato con piu’ frequenza e’ grave, con una consistente percentuale di edifici con danni molto gravi, mentre e’ prevalentemente medio o lieve nei palazzi rilevati negli altri territori.

Al 30 giugno 2010 erano state recuperate e poste in sicurezza 5.000 opere d’arte mobili e 247.532 volumiprovenienti da archivi storici e dalla Biblioteca Provinciale dell’Aquila. Per gli edifici pubblici e privati di interesse storico artistico, tutelati e non, i Comuni del “cratere” hanno provveduto ad affidare i lavori per la messa in sicurezza a ditte selezionate, sulla base di un progetto redatto dalle stesse imprese esecutrici.

In totale sono stati autorizzati 430 progetti nel Comune capoluogo e 91 negli altri Comuni. Per la messa in sicurezza sono stati spesi circa 5 milioni di euro.Circa 600 mila i beni librari recuperati. Infine studi di settore hanno messo in luce come il 70 per cento degli aquilani e’ affetto da depressione silente che provoca sensazione di insoddisfazione e tristezza. (AGI)

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