Home Dal Web Ogm in Italia, disco rosso del governo: vietata la coltivazione del mais Mon810 (da www.repubblica.it, sabato 13 luglio 2013)

Ogm in Italia, disco rosso del governo: vietata la coltivazione del mais Mon810 (da www.repubblica.it, sabato 13 luglio 2013)

di Redazione

I ministri delle Politiche agricole, dell’Ambiente e della Salute hanno firmato il decreto. “È solo un primo passo”. Una decisione sostenuta da Coldiretti e dalla Confederazione italiana agricoltori. Contraria la Confagricoltura

– di ANTONIO CIANCIULLO –

Ogm in Italia, disco rosso del governo: vietata la coltivazione del mais Mon810
La manifestazione di Greenpeace, il 5 luglio scorso, al Ministero della Sanità per chiedere di firmare il decreto a tutela della biodiversità (ansa)

ROMA – Stop agli ogm dal governo. I ministri delle Politiche agricole (Nunzia De Girolamo), dell’Ambiente (Andrea Orlando) e della Salute (Beatrice Lorenzin) hanno firmato un decreto che vieta la coltivazione del mais Mon810 in Italia. Una decisione che assume un significato più ampio dopo le forti polemiche suscitate dalle coltivazioni illegali di mais transgenico avvenute nei giorni scorsi in Friuli Venezia Giulia. “E’ un provvedimento che tutela la nostra specificità e salvaguarda l’Italia dall’omologazione”, ha dichiarato Nunzia De Girolamo. “La nostra agricoltura si basa sulla biodiversità, sulla qualità e su questo dobbiamo continuare a puntare, senza avventure che anche dal punto di vista economico non ci vedrebbero competitivi. Il decreto di oggi è solo il primo elemento, quello più urgente, di una serie di ulteriori iniziative con le quali definiremo un nuovo assetto nella materia della coltivazione di ogm nel nostro Paese”.

La decisione del governo è stata sostenuta dalla Coldiretti (“Sono d’accordo 8 italiani su 10”) e dalla Confederazione italiana agricoltori (“In Italia e in Europa è possibile produrre colture libere da biotech, con beneficio per l’ambiente, la salute e con la possibilità di migliorare il reddito degli agricoltori e degli allevatori”, ha dichiarato il presidente Giuseppe Politi). Contraria la Confagricoltura, che parla di “divieti e bavaglio alla scienza”. Mentre Susanna Cenni, parlamentare toscana del Partito democratico e portavoce nazionale degli Ecodem, ribadisce la necessità di proteggere le colture tipiche italiane: “Il nostro Paese è chiaramente orientato a un’agricoltura libera da ogm, ma ci troviamo da troppo tempo di fronte a un groviglio normativo che mette costantemente a rischio il nostro patrimonio agroalimentare: il Governo agisca velocemente per tutelare l’agricoltura dal rischio di contaminazione con i prodotti transgenici”.

Il decreto è infatti, come si legge nello stesso testo varato dal governo, solo un primo passo. “Tra i passi successivi ci auguriamo ci sia anche l’adozione della clausola di salvaguardia, il provvedimento previsto dalla normativa europea e già in vigore in vari paesi dell’Unione”, aggiunge una nota della Fondazione diritti genetici. “E’ un provvedimento più volte invocato da varie mozioni parlamentari e dagli 8 mila cittadini che hanno firmato la petizione promossa dalla Fondazione diritti genetici su www.change.org/ogm: sancirebbe lo stop definitivo alle coltivazioni di ogm nel nostro Paese”.

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